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vivere piano
LA LUNA E LA GRU
(Testo e musica: Orazio Saracino)
Quella notte il vecchio gruista
Voleva scrivere la storia
Perché dell’opera che aveva in testa
Non c’era traccia né memoria
Niente travi giganti, o campate colossali
No, non era quello il suo intento
Ma abbattere i confini mondiali
Sfruttando lo spazio infinito del firmamento
Per quell’impresa fuori dal convenzionale
Scelse spicchi di luna crescenti
A far da esca, sì, sembrerà folle
A milioni di corpi splendenti
Approfittò di condizioni ideali
Mai viste prima in quel cielo-mare
Niente lampi di bombe, o luci artificiali
Che le stelle potessero oscurare
Nane brune e bianche, persino una cometa fresca
Il suo bottino fu da ricordare
E prima che l’alba imponesse il fermo pesca
Spense il motore, ma non il suo vigore
Pronto a dare forma al suo progetto
Costruire un ponte di materia prima astrale
Al di là delle galassie, ben oltre il loro tetto
Che nessun muro potesse fermare
Nel giorno atteso dell’inaugurazione
Fu un solo respiro di balli e canti
E dal pianto degli Dei, misto gioia e commozione
Vennero alla luce le stelle cadenti
Dove non possono gli uomini, può la fantasia
Dove non possono gli uomini, può la fantasia
Dove non possono gli uomini, può la follia
IL CERCATORE DI RICORDI
(testo: Orazio Saracino; musica: Orazio Saracino, Mizio Vilardi)
Il cercatore di ricordi
Scruta l’orizzonte dei sogni
Alla ricerca di un indizio
Di un inizio
Archeologo-pescatore
Fermo, paziente, ad aspettare
Che venga a galla una traccia, un reperto
Dal fondo del cassetto
Il cercatore di ricordi
Ha un compito tra i più bastardi
Disseppellire gli scheletri
Dall’armadio dei giorni nascosti
Ma una vita senza ricordi
È come un oceano senza coralli
Roma sotterranea senza più niente da raccontare
Uno specchio, che non riflette l’anima
Il cercatore di ricordi
Non conosce la parola “tardi”
Per dar la caccia ai fantasmi
Della memoria di ogni piccola storia
Ma una vita senza ricordi
È come un oceano senza coralli
Roma sotterranea senza più niente da raccontare
Uno specchio, che non riflette l’anima
Perché una vita senza ricordi
È come un oceano senza coralli
Roma sotterranea senza più niente da raccontare
Uno specchio, che non riflette l’anima
Per il cercatore di ricordi
È il momento di guardare avanti
Adesso scruta i suoi sogni
Vede il mare che avanza, e la sabbia, che resta
LENTO (QUI ED ORA)
Testo e musica: Orazio Saracino
Lento
Come il movimento
Che ti porta a un passo
Dal confine dell’abisso
Lento
Scorrere del tempo
Ristagnano le ore
Nella palude delle tue paure
Ferma
In preda al disincanto
Come una barca stanca
Di remare controvento
Fermo
Immagine sfocato
Rapita dal ricordo
Nell’infinita attesa di un riscatto
In fondo lento
È un respiro profondo
Ti riconcilia col mondo
Ti riconcilia con te
Rimani ferma
Ad ascoltare il mare
La vita è un lento navigare
Verso la pace che è in te
Noi del Sud
(testo e musica: Orazio Saracino)
Si sa, noi del Sud
Parliamo a voce alta
Si sa, noi del Sud
Facciamo discussione in posta
Siamo allergici alle strisce
Di restare in fila non ci riesce neanche ai funerali
Si sa, noi del Sud
Leggiamo libri a stento
Si sa, noi del Sud
Collezioniamo caffè a scrocco
Imbattibili nel lancio di parole dai balconi
Siamo tesserati al club delle comari
Se prende spazio
L’indifferenza
Resta il silenzio
Di un condominio anonimo
Porta pazienza
Al perbenismo
Io preferisco
Il rumore della verità
Si sa, noi del Sud
Siamo sognatori inermi
Si sa, noi del Sud
Giriamo il mondo a remi fermi
Testimoni del principio elementare
Che il riposo alla controra è sacro pure alle campane
Si sa, noi del Sud
Facciamo a pugni con la storia
Si sa, noi del Sud
Abbiamo corta la memoria
Nel giorno della festa ricerchiamo tra la folla
Quel sorriso che brillava ad ogni giro della giostra
Se togli spazio
Alla tenerezza
Resta il silenzio
Di un condominio anonimo
Porta pazienza
Al conformismo
Io preferisco
Il rumore della libertà
Si sa, noi del Sud cerchiamo l’oro in mare aperto
Ma non disperiamo, se il conto è in rosso
Dicono che il tempo sia denaro
Se fosse così, riusciresti a scambiare il tempo
Con due pezzi da cinquanta?
Se prende spazio
L’indifferenza
Resta il silenzio
Di un condominio anonimo
Porta pazienza
Al perbenismo
Io preferisco
Il rumore della verità
Se togli spazio
Alla tenerezza
Resta il silenzio
Di un condominio anonimo
Porta pazienza
All’arrivismo
Io preferisco
Il rumore della festa